Si è svolta oggi, davanti alla Prefettura di Torino, la mobilitazione per difendere il lavoro di 80 tra somministrati/e precari/e a Torino e in altre province piemontesi negli sportelli immigrazioni di Prefetture e Questure. In piazza hanno chiesto a gran voce continuità occupazionale, assunzioni a tempo indeterminato, il riconoscimento della professionalità maturata in due anni (nel caso dei somministrati con concorso pubblico) e infine una forte volontà politica da parte del Governo: a livello nazionale, infatti, la problematica interessa quasi 2000 tra lavoratori e lavoratrici del settore.

Infatti, nonostante nella legge di bilancio siano stati stanziati 37 milioni di euro, queste nuove risorse non sarebbero sufficienti nemmeno alla copertura per un intero anno. Mentre si attende di capire il da farsi, però, in Prefettura manca il personale; questo ferma completamente tutte le pratiche di emersione degli sportelli immigrazioni per le richieste d'asilo, i titoli di soggiorno, e i permessi temporanei per chi scappa dalla guerra.

Al presidio, promosso da CGIL Torino, NIdiL CGIL, FP e SILP, ha partecipato anche il Capo di Gabinetto del Prefetto, che ha dichiarato che si farà carico delle istanze dei lavoratori e delle lavoratrici piemontesi con il Ministero degli Interni. A ribadire questa necessità di interlocuzione è anche Luca Sardo (NIdiL CGIL Torino): "Si deve sbloccare la questione a livello del Ministero degli Interni e da parte della Corte dei Conti che deve autorizzare le assunzioni stabili e a tempo indeterminato. Il Bando per le assunzioni nelle Questure attualmente è bloccato e a livello politico e ci deve anche essere la volontà dell'attuale Governo. Se non si sblocca e risolve la situazione, ci sarà una manifestazione nazionale e sciopero il 31 gennaio a Roma."