Si terrà lunedì 27 maggio, alle ore 17.00, presso la sala Atlas di Combo (corso R. Margherita 128) a Torino, il confronto con i/le candidati/e presidente dei principali schieramenti per le elezioni regionali dell’8 e 9 giugno, organizzato dal Comitato per il Diritto alla Tutela della Salute e alle Cure sui temi della sanità.

Saranno presenti Francesca Frediani, candidata per Piemonte Popolare, Sarah Disabato, candidata per il Movimento 5 Stelle, Gianna Pentenero, candidata per il centrosinistra, Alberto Cirio, presidente uscente e candidato per il centrodestra.

Sette le domande con le quali il Comitato “interrogherà” i/le candidati/e: la carenza di personale, le case di comunità, i malati non autosufficienti, l’accesso al diritto universalistico alla tutela della salute, il privato, i consultori, il suicidio assistito.

“La marcia per la salute ha portato la sanità al centro del dibattito politico e ad essere uno dei temi prioritari della campagna elettorale, ma a noi non basta”, ha dichiarato Chiara Rivetti, segretaria regionale dell’Anaao in conferenza stampa. “La nostra idea è quella di porre molte domande, alcune più generali di sistema, altre molto più puntuali, per cercare di capire quale sarà la linea politica differente, a seconda di chi verrà eletto. Questo non è un tema da poco perché sarà la discriminante, cioè la volontà di difendere il sistema pubblico dall’espansione del privato: quindi il destino del sistema sanitario nazionale è legato fondamentalmente alla volontà politica di difenderlo”.

“Se non ci fossero state le elezioni avremmo fatto un’altra manifestazione, perché i problemi della sanità piemontese non si sono risolti”, ha affermato Giorgio Airaudo, segretario generale Cgil Piemonte. “La nostra azione ha prodotto degli effetti sui tavoli sindacali ma i pronto soccorso sono pieni e in sofferenza, e non siamo nemmeno di fronte a picchi influenzali. Le assunzioni che si dovevano fare sono fermate da un ricorso al Tar, e io sono rimasto molto colpito in questi giorni dell’assordante silenzio della parte politica, nonostante la campagna elettorale. I cittadini piemontesi meritavano quelle assunzioni, conquistate anche grazie alla nostra manifestazione. Le carenze di organico sono solo un pezzo del problema. Vedo che il governo sta parlando di una specie di bonus per le mancate visite: è un modo per ammazzare la sanità pubblica, noi in Piemonte lo abbiamo respinto. Quindi l’iniziativa del 27 è da considerare una sorta di post-it: il Comitato ha intenzione di continuare a lavorare, denunciare, intervenire, tenere insieme quel vasto schieramento fin quando la sanità piemontese non uscirà dalla crisi che dura da lungo tempo”.