Oggi in Piemonte la possibilità di usufruire di un trasporto pubblico locale efficace e dignitoso, quindi di treni e autobus, è negato a gran parte della popolazione: lavoratrici, lavoratori, giovani, studenti, studentesse, pensionati e pensionate che pagano tutti i giorni l’inefficienza di un trasporto largamente insufficiente. Proprio per questi motivi, ormai da mesi, la CGIL Piemonte ha avviato un percorso di confronto pubblico, dal titolo “Il trasporto che ci salva”, con l'obiettivo di far emergere le criticità e le necessità legate ad un trasporto pubblico locale che va ripensato e rilanciato.

Questo percorso, ideato e promosso insieme a Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, Federconsumatori Piemonte, UDU, Fridays For Future, Co.M.I.S. Piemonte, ARCI Piemonte e Libera Piemonte, ci ha impegnati in una campagna di assemblee aperte alla cittadinanza, che ha coinvolto i territori di tutta la regione: la quarta iniziativa provinciale  programmata è prevista per giovedì 29 maggio a Demonte, comune della Valle Stura in provincia di Cuneo.

Essere a Demonte vuol dire, per noi, provare a rappresentare tutte quelle realtà montane e interne definite a domanda debole: abbiamo la necessità e l’urgenza di aprire una riflessione su quanto l’assenza di un trasporto pubblico adeguato abbia contribuito allo spopolamento di queste zone e al peggioramento della qualità della vita nelle valli.

Questa sarà anche l’occasione per discutere dello stato del trasporto pubblico locale in tutta la provincia di Cuneo, partendo da dati oggettivi come ad esempio il gradimento dell’utenza, l’incidentalità e la qualità dell’aria. 

Dai dati rilevati da CGIL, attraverso un questionario, a cui negli ultimi mesi hanno risposto quasi 2000 utenti, di cui oltre 600 della provincia di Cuneo, risulta che soltanto il 13,2% dei cuneesi utilizza il TPL tutti i giorni (più basso rispetto al dato complessivo del Piemonte che è 17,8%) e che il 49% degli utenti ritiene la qualità del servizio offerto scarsa o pessima mentre il 34% del campione la ritiene appena sufficiente.

Questo dato non stupisce se pensiamo che, negli ultimi anni, la provincia di Cuneo è stata quella più colpita dalla diminuzione del numero di autobus passando da oltre 120 autobus per 100.000 abitanti nel 2010 a circa 60 nel 2022. Se pensiamo poi al trasporto ferroviario è indicativo che la linea Torino - Cuneo - Ventimiglia/Nizza risulti, dal rapporto “Pendolaria 2025” di Legambiente, una delle peggiori di Italia. 

Dagli ultimi dati a nostra disposizione, inoltre, emerge in maniera chiara la generale propensione delle/dei pendolari piemontesi all’uso del mezzo privato, che nel cuneese è del 69%.

Questi dati sono il frutto di un’idea di trasporto ancora troppo lontana da quell’attrattività che ci può portare al progressivo abbandono del mezzo privato in favore di quello collettivo, unico strumento che abbiamo per affrontare la necessaria transizione ecologica.

All’assemblea di Demonte, seguirà un confronto anche nelle altre piccole realtà territoriali in vista di una importante mobilitazione regionale a Torino.